Giorno Pagano Europeo della Memoria

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IL MITO DOVE NON TE L'ASPETTI: VENEZIA

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Venezia è una città in cui i riferimenti al mito classico abbondano. All'epoca della Repubblica, infatti, la rappresentazione di divinità e di episodi dei miti antichi in luoghi pubblici non era una soltanto una questione di arredo urbano: ogni personaggio e ogni mito rientravano nel quadro complesso dell'espressione dei valori e delle caratteristiche dello stato veneziano, come il dominio dei mari, la giustizia, la grandezza in battaglia e nel commercio, la ricchezza e così via. E' abbastanza singolare il fatto che la Repubblica di Venezia si definisse al tempo stesso religiosissima (ma non dimentichiamo che fu tra i primi stati a rivendicare l'autonomia dallo stato pontificio su questioni quali la censura, la persecuzione delle eresie e altri temi su cui i papi rivendicavano la supremazia) e utilizzasse poi i miti pagani per rappresentare sé stessa.

Non è così facile rendere conto di tutte le rappresentazioni mitologiche presenti a Venezia, né di tutti i loro significati; per questo la pagina è in continuo cambiamento. In fondo alla pagina trovate le immagini.

Per qualsiasi annotazione o suggerimento, potete scrivere a info@giornopaganomemoria.it. A questo indirizzo potete eventualmente inviare le vostre foto per la pubblicazione, meglio se corredate da una descrizione e, naturalmente, dal nome con cui volete che siano firmate.

L'Arsenale

L'Arsenale era naturalmente uno dei luoghi più importanti di Venezia, che vantava il suo dominio sui mari. La porta di terra, cioè l'ingresso all'arsenale via terra, è circondata da statue di antichi dèi, ciascuno dei quali rappresenta una caratteristica della Repubblica. Venne costruita a metà del XV secolo circa, dopo la vittoria sui Turchi, ma le statue sono della fine del XVII secolo (1682). Non si sa con esattezza cosa rappresentino tutte; accanto alla porta ci sono due leoni, provenienti da Atene come bottino di guerra. In particolare uno ha sul fianco un'iscrizione in caratteri runici risalente al 1040, un altro invece viene da Delo ed è del VI secolo a.e.v. Per i nomi delle statue abbiamo fatto riferimento a Venezia e il suo estuario, di Giulio Lorenzetti, ed. Lint, 1974

Piazza S. Marco: la libreria sansoviniana e il campanile

Se Venezia ha fatto ampio uso di miti classici per rappresentare i propri valori e la propria importanza, quale posto migliore di Piazza S. Marco per concentrarvi tante immagini di Dèi?

Alla base del campanile c'è la loggetta, opera di Jacopo Sansovino, che è l'autore delle quattro statue di bronzo che la circondano e che raffigurano Apollo, Mercurio, Minerva e la Pace, tutti allegorie delle virtù celebrate dalla repubblica di Venezia. Sono opera di seguaci del Sansovino i rilievi della stessa loggetta: anche qui ritroviamo due Dèi, e precisamente Giove e Venere, a simboleggiare rispettivamente l'isola di Candia (nome veneziano di Creta) e di Cipro.

Sulla cima della libreria sansoviniana, detta così perché progettata da Jacopo Sansovino, "veglia" su Venezia un Olimpo intero di Dèi: le statue sono opera di vari artisti veneti collaboratori di Sansovino, tra cui Tiziano Minio, Tommaso e Girolamo Lombardo, Bartolomeo Ammanati, Alessandro Vittoria e Danese Cattaneo, e raffigurano Apollo, Giove, Marte, Minerva (o Bellona?), Mercurio, una Dea con la corona turrita, un'altra non ben identificabile dalle foto, Saturno, Venere. In più anche gli archi del sottoportico della Libreria sono decorati di scene mitologiche varie.

Nel cortile dell'ex zecca, oggi sede della Biblioteca Marciana, c'era una vera da pozzo sormontata da una statua di Apollo, che è stata spostata e si trova oggi nel cortile di Ca' Pesaro, Museo di arte contemporanea.

Altri miti

Due statue di Ercole, una alle prese con Cerbero e una con il leone di Nemea, stanno ai lati dell'ingresso al Conservatorio.

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Terraferma

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