Giorno Pagano Europeo della Memoria

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PASSATO E PRESENTE DELLA MITOLOGIA IN GALIZIA

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Se dividete la Spagna da Capo Creus alla baia di San Vicente, da un lato avete la tradizione atlantica e dall'altro la tradizione mediterranea e quella semitica dovuta all'invasione di popoli nordafricani e dei Fenici. I popoli che vivevano sul lato atlantico erano guerrieri e le genti mediterranee commercianti. La tradizione atlantica denota una società patriarcale con economia rurale. La popolazione celtica era stanziata nel Nordest della Spagna e l'origine delle genti che vivevano lì prima dell'invasione celtica è sconosciuta. I Celti in Spagna erano divisi in Lusitani e Cantabri.

Religione

Caratteristica di queste religioni è il culto degli elementi naturali. Secondo queste popolazioni, tutte le cose della natura nascondono uno spirito. Credono nell'influenza di questi spiriti della Natura sullo spirito umano.

C'erano molti miti solari e dei che personificavano le forze della natura.

Non c'erano templi per il culto in Galizia, ma si celebravano rituali notturni in luoghi all'aria aperta come le foreste.

Il culto e le offerte al Sole e all'Acqua erano molto importanti e lo sono ancor oggi nelle abitudini della gente del nord della Spagna; due dei più grandi miti ancora vivi in Galizia sono il Fiore dell'Acqua e la Notte di San Giovanni.

Per quanto riguarda i culti alla natura, c'erano molti esseri spirituali. Questi esseri spirituali erano divisi in spiriti della casa, dell'aria, della terra e dell'acqua.

Stregoneria

La tradizione relativa alla stregoneria nell'area spagnola è molto legata alla cultura celtica. Alcune persone ritengono che le streghe e i loro convegni segreti fossero una rivendicazione di un ruolo della donna nella società. Le streghe furono le prime ad unirsi alla chiesa cattolica per la loro devozione a Santa Comba, come dicono molti ricercatori. Santa Comba era certamente una strega.

Nella filosofia celtica la cosa più importante è la libertà individuale e la ricerca delle cose nascoste dietro la realtà. Le tracce dei celti in Spagna sono sbiadite, la lingua è scomparsa ma alcune tradizioni sono sopravvissute fino ad oggi perché sono state trasmesse attraverso i secoli.

Il paganesimo sopravvive oggi attraverso la superstizione e la stregoneria. Nel Nord della Spagna la gente era più refrattaria, era lo zoccolo duro del paganesimo. Le loro credenze nel sovrannaturale erano estremamente difficili da sradicare per la chiesa cattolica. Per coloro che si erano convertiti, i pagani rappresentavano qualcosa di satanico. Questo l si vede facilmente dal fatto che il dio celtico Cerunnos è un cervo con lunghe corna come il diavolo. Vi furono molti tentativi di cristianizzare l'area. Anche quando quasi tutte le persone erano già cristiane, continuavano ugualmente le proprie tradizioni come il porre candele presso alcune pietre, presso alberi e i crocicchi, per onorare gli spiriti della natura.

Le festività nel calendario celtico sono i solstizi e gli equinozi così come nei riti ciclici della gente delle campagne spagnole.

Conosciamo diverse fonti relative alla gente della Galizia. Ad esempio Diogene descrive genti chiamate "Artabri", che erano i galleghi. In questa società le donne facevano la guerra e gli uomini si prendevano cura delle case.

Mitologia e leggende

I miti che sopravvivono fino ai giorni nostri sono:

La Santa Compaña, che potrebbe essere una cerimonia parallela al Wildes Heer della tradizone tedesca. La sua origine potrebbe risalire alle tradizioni preromane.

O cabo do Mundo (La fine del mondo): è il posto dove la terra dei morti si unisce a questa terra. Ci sono altri due posti con significati simili: Peña de las Ánimas e la cappella di San André de Teixidó.

Il mondo infero per i pagani era collocato in Galizia e così il Paradiso. Nella città di Padrón c'è il Pico Sacro, simile al pozzo di San Patrizio in Irlanda. E' considerata una caverna satanica.

Il fiume dell'oblio. Così è chiamato il fiume Limio. Si trova nell'area di Orense. La leggenda dice che tutte le persone che attraversano questo fiume perdono la memoria. Di fatto, chi perde la memoria sono i morti. Gli spiriti bevevano l'acqua di questo fiume per cominicare una nuova vita, senza il karma del loro passato.

Secondo il libro di Leabhar, Irlanda, Mil era un capo che veniva dall'Escizia. Questo libro dice che questa gente veniva da un luogo chiamato "Espain". Ma altri ricercatori ritengono che il riferimento non sia alla Spagna, ma ad un luogo al di fuori del tempo.

Dei e Dee

In comune con i paesi celtici, troviamo in Galizia tre dei: Lug, le Matres ed Epona.

Gli dei principali in Galizia, dove troviamo diversi altari a loro dedicati sono i seguenti:

Aegiamunniaego: Genius Loci collocato nell'Orense e in Viana del Bollo.

Anderoni: simile a Giove.

Bando: simile all'Odino della tradizione germanica, collocato nel Sud della Galizia. Dava forza ai guerrieri.

Beltane: Dio associato al primo giorno di maggio. Conosciamo attraverso la letteratura"El fuego de Beltane".

Cerunnos: collegato al rinnovarsi delle stagioni, rappresentato da un cervo o un toro.

Cohvetene: ninfa britannica collocata a Guitiriz, vicino alle terme. Lì vi sono sorgenti salutari.

Coso: Dio della guerra collocato a La Coruña.

Crougin Toudadigoe: il nome viene dall'Irlanda e significa tribù che vive su una collina. E' collocato a Mosteiro de Ribera.

Matres: Dee che proteggono luoghi specifici dove potrebbero esserci i chakra celtici o wuiwres: luoghi in cui le correnti telluriche hanno effetti benefici e producono sorgenti salutari. Simboleggiano la maternità e la fertilità.

Obiona: Dea dell'acqua. Collocata a Lugo.

Poemana: Dea del bestiame, di origine germanica, collocata a Lugo.

Nubeiro: Appare nel folklore della Galizia e delle Asturie. E' un essere diabolico che vive nell'aria e produce tempeste. Vive su una collina in Egitto ed è estremamente brutto.

Tameobrigo: Dio legato al fiume Tamigi in Inghilterra (Tamigi = Tameobrigo). C'era una tribù in Galizia detta dei Tamagani.

Vestio Aloniecu: ne conosciamo una scultura di pietra in una tomba a Louzirán (Pontevedra).

Dr. Raquel Seijas Costa

 

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