Giorno Pagano Europeo della Memoria

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UN'INTERPRETAZIONE DELLA RELIGIONE PAGANA BASCA

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Noi li chiameremo Baschi perché ci è più comodo farlo dal punto di vista della comunicazione, anche se loro non chiamano sé stessi Baschi, ma Euskaldunak e chiamano la loro terra Euskalkerri. Per rispetto sarebbe bene chiamarli come loro vogliono essere chiamati, ma la necessità della comunicazione impone immediatezza e questa è favorita dell’uso del termine "basco"

I Baschi occupano quella terra in conseguenza del dilagare nella penisola iberica dei Visigoti. Ricordo come i Visigoti fossero cristiani (in quel momento erano cristiani ariani, si convertirono al cattolicesimo nel VII secolo assieme i Baschi e poco prima dell’arrivo dei musulmani). I Baschi divengono cristiani pressati dai cattolici francesi al nord e dai Visigoti al sud.

Ricordiamo che la lingua basca è l’unica lingua dell’Europa Occidentale che non appartenga al ceppo delle lingue indoeuropee.

Il paganesimo Basco è un paganesimo eminentemente femminile. E’ un paganesimo che individua la magia nella vita e nella riproduzione e continuità della vita stessa. Come in ogni paganesimo la presenza di più coscienze genera contraddizione atte a produrre altre coscienze. Senza la presenza di Coscienze non è possibile il generarsi di altre coscienze. Questo vale in assoluto per tutti gli Esseri della natura e per la coscienza di sé dell’Essere Natura.

Questo è il primo anelito del paganesimo. Il primo soffio che trasporta gli Esseri Umani nella magia della vita portandoli a superare la forma della descrizione per compenetrare la noumenia dell’esistente.

La Terra come madre è l’elemento fondamentale nella religione basca con una variante che la rende assolutamente originale. L’Essere Terra è Lur, che, attraverso la sua esistenza, consente l’esistenza dell’Essere Natura e lo sviluppo di tutte le Coscienze di Sé che la compongono. Lur veniva onorata depositando dei pezzi d’oro nelle caverne, cioè restituendo alla terra quanto alla terra appartiene. La particolarità era che la terra Lur era la dimora di Mari detta "La Signora". Mari era considerata una divinità infernale; in realtà Mari era l’Energia Vitale che dalla Terra si sprigiona verso la superficie. L’Energia Vitale prodotta dalla Coscienza di Sé della terra. L’Energia Vitale che assicurava ricchi raccolti. L’Energia Vitale che serve all’Essere Natura e alle Coscienze di sé che la compongono per alimentare il divenire dei mutamenti. Questo Potere di Essere dell’Essere Terra era un potere conosciuto dai baschi, la cui memoria però si spegneva mano a mano che il cristianesimo uccideva dentro di loro la capacità di relazionarsi col mondo circostante e con la terra in particolare.

Il paganesimo basco sarà sottoposto violenza incredibile. Prima subirà le lotte fra i cattolici di Francia e i cristiani ariani di Spagna e poi le lotte fra i musulmani che invadono la Spagna e i cattolici della Francia. Il popolo basco sarà l’unico popolo che fermerà i musulmani nell’Europa Occidentale ma sarà sottoposto a tensioni religiose tali da distruggerne la percezione col mondo circostante.

Mari dal centro della Terra usciva alla superficie come le fonti del paganesimo romano. Ma mentre i Romani leggevano nelle fonti il divino i Baschi superavano la relazione acqua ed energia vitale e concentrarono la loro attenzione direttamente sull’Energia Vitale. Questa si apriva i varchi dal centro della terra per giungere fino alla superficie. Il suo consorte era Maju detto anche Sugaar il principio maschile della vita. L’incontro fra il principio femminile della vita e il principio maschile provocava la grandine: la grandine delle coscienze che si proiettavano nell’infinito dei mutamenti. Queste coscienze si muovevano lentamente, come dei serpenti che strisciano nei mutamenti crescendo e arricchendosi ad ogni movimento, all’acquisizione di ogni grado di consapevolezza.

Figlie della terra per i Baschi erano le Coscienze di Sé dell’Essere Sole e dell’Essere Luna. L’una e l’altra venivano celebrate. In particolare l’Essere Sole col nome di Ekhi veniva onorato con riti libatori. L’Essere Luna era legata al concetto del mondo dei morti, al divenire dell’oscuro; spesso le pietre tombali erano ornate con i simboli lunari. L’Essere Luna era l’essere della nascita, della trasformazione. L’Essere Umano non moriva ma si trasformava e continuava a vivere negli stessi luoghi in cui era vissuto quando era vivo. Morire nel periodo di luna crescente era considerato propizio per la trasformazione dell’Essere Umano e favoriva la vita del corpo luminoso dopo la morte del corpo fisico.

Il paganesimo basco riconosce l’esistenza di Esseri di sola Energia Vitale nella Natura, Esseri che vivono per sé stessi e in base ai propri bisogni e alle proprie necessità, tanto che alcuni, vivendo, favoriscono anche lo sviluppo dell’Essere Umano mentre altri, per favorire il proprio sviluppo, impediscono lo sviluppo del divenire umano. La raffigurazione di questi tipi di spiriti è diversa a seconda di come si pongono in relazione dell’Essere Umano. Quelli "malvagi" erano raffigurati in modo mostruoso come Torto, immaginato con un occhio solo (incapace di vedere come potrebbe convivere con gli Esseri Umani per reciproco interesse) o come Herensugue raffigurato come un serpente a sette teste (incapace di scegliere la direzione nella quale divenire). Galtxagorri e Etxajaunak erano considerati spiriti favorevoli al divenire umano.

I baschi davano grande importanza all’atteggiamento col quale l’Essere Umano affrontava la vita. Quell’atteggiamento costruiva il corpo luminoso col quale affrontavano la morte del corpo fisico. Appropriarsi di quanto un altro Essere Umano aveva costruito distruggeva il divenire. Ingannare chi camminava insieme per costruire il futuro distruggeva il divenire. Non essere uguali a sé stesso, mancare alla parola data a chi camminava assieme, distruggeva il divenire. Nascondere le proprie incertezze nell’affrontare la vita attribuendosi coraggio e determinazione non posseduti né esercitati distruggeva il proprio divenire. Coprire la propria incapacità con orgoglio di nulla distruggeva il proprio divenire. In ultima analisi i Baschi avevano individuato come l’atteggiamento soggettivo davanti al circostante permetteva di costruire il proprio corpo luminoso o distruggerlo.

Dal momento che l’intero paganesimo basco altro non era che l’insieme di forze e di poteri che costruivano il divenire, la magia aveva un posto predominante come fare attraverso il quale costruire il divenire stesso. Come in tutti i paganesimi troviamo gli Esseri Umani che praticano la magia e che fungono da relazione fra il quotidiano e il magico circostante. Nel paganesimo basco sono gli Azti che, oltre a partecipare alle feste pagane, tenevano i loro raduni di venerdì nel boschi al chiarore lunare.

In ultima analisi il paganesimo basco rappresenta uno dei punti più alti raggiunto dai paganesimi nella percezione della magia del circostante. Questo dette la forza ai baschi di fermare prima i cristiani ariani e poi i musulmani.

La distruzione di questo paganesimo rappresenta l’ultima resistenza pagana nell’Europa Meridionale all’arrivo del cristianesimo e dell’islam. Dopo i baschi il paganesimo sopravvivrà soltanto nei paesi nordici. Nei paesi dell’Europa Meridionale il paganesimo si trasformerà in stregoneria, l’ultima forma di resistenza dalla quale partire per ricostruire il paganesimo moderno.

Claudio Simeoni

 

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